mercoledì 1 febbraio 2012

The End

Titolo di una canzone, titolo di un film, titolo di un libro, titolo a questo 2012?

Arrivo "solo" a Febbraio a scriverlo, dopo troppi, dopo "doppi" finali che non si sono mai rivelati tali.
E allora perche' stare qui a scrivere con questa tastiera da server, su questo finale?
Forse perche' mi aspetto che sia quello definitivo?
Forse perche' ci credo nella fine, non solo la mia, ma quella di tutti.

Per strada l'aria e' gelida, ti attanaglia, e non parlo solo del clima di questo mese, ma parlo dei pensieri, dell'intelligenza dell'uomo comune, che travolta dal freddo del sistema si inabissa sempre piu' con il suo comandante a bordo, vigile, sicuro, ultimo ad abbandonare la nave.

Forse prima della fine siamo tutti in tempo, tutti aggrappati a quell'ultimo minuto per riflettere, per ricordare, per vivere e rendersi conto di quel cha sta' succedento, ma non c'e' scampo, quella e' la fine.

Molti pensano che la fine, la morte non dovrebbe interessarci, visto che non la viviamo direttamente, ma di questi tempi la morte ce la stampano addosso, ce la materializzano in moneta, ce la fanno vedere in schermi cosi grandi che ci siamo gia' dimenticati di chi siamo, e intanto abbiamo gia' una moglie, un cane, una macchina e un figlio, ma anche di piu', anche di meno, il catarsi pur celato, e' sempre li' dietro.

Vogliono farci credere che siamo tutti UNO, che siamo legati, che siamo parte della societa', ma realta' a vederla bene e' complessa, come un caleidoscopio di forme e colori, messi li' solo per distrarci.
Comprenderla sarebbe follia, viverla sarebbe la distruzione e la guerra per l'uomo, cosi' come in passato, cosi' nel futuro.

Non c'e' futuro per l'uomo d'oggi, nel sistema modermo.
Rimpiango il passato, per come lo raccontanto, senza sapere veramente come era...
Spero che quest'anno di "fine", lo possa essere per tutti.

Ma sono felice, la fine arriva per tutti, e non e' solo un modo di dire, un concetto astratto, ma sei tu, la fine.